
La nostra storia
DNA è una compagnia di danza contemporanea fondata nel 2013 a Bologna da Elisa Pagani, sostenuta da MIC, Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna, che opera a livello nazionale e internazionale attraverso produzioni artistiche, formazione e progetti di danza di comunità.
Da allora, la compagnia lavora in Italia e all’estero a stretto contatto con le più importanti realtà della Danza e in collaborazione con svariate Istituzioni accademiche, musicali, teatrali e museali, sviluppando progetti che abbracciano, oltre alla ricerca artistica, anche quella sociale e clinica.
Dal 2017, DNA ha orientato la propria produzione anche al di fuori dei luoghi di elezione della Danza, ampliandone i confini verso Sedi museali, Centri espositivi, e location non convenzionali, nei quali ha realizzato eventi performativi ad hoc e site specific.
Nel panorama dei Beni Culturali italiani, ha realizzato performance per Mostre ed Esposizioni in collaborazione con “Genus Bononiae” Musei di Bologna, “Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci” di Prato, e numerose creazioni in partenariato con “Cittadellarte – Fondazione Pistoletto”, grazie al ruolo di Elisa Pagani di Ambasciatrice del Terzo Paradiso, assegnatole dallo stesso Maestro nel 2019.
Dal 2019 inoltre, DNA ha avviato progetti con il coinvolgimento della Comunità, che investono la dimensione intergenerazionale, a sostegno della terza età, nell’ambito delle malattie neurodegenerative, in collaborazione con l’Istituto delle Scienze Neurologiche dell’Ospedale Bellaria "Carlo Alberto Pizzardi" di Bologna.
DNA fa parte della rete Support ER per il sostegno dei giovani autori.
Chi siamo
Come il DNA muta e si evolve dalla conservazione di un errore produttivo, il punto di partenza del processo creativo è l’accoglimento dell’inciampo, come opportunità di scoperta di una dinamica fino a quel momento ignorata, che si rivela più efficiente, funzionale e progressiva.
E’ una danza fatta di tentativi di salvezza, di autenticità e onestà, in cui la verità viene accolta a favore di un’estetica istintiva ed ecologica. Il corpo danzato è immerso in un sistema condiviso che trasforma incessantemente se stesso, alla ricerca della propria redenzione.
E inevitabilmente accoglie nella narrazione e lascia spazio allo spettatore come osservatore attivo, coinvolto, ingerito.
Emergono così le relazioni umane e le relative discrepanze, i luoghi delle emozioni, dell’intimità, della crescita e del riscatto, che creano un ambiente dinamico all’interno del quale il corpo si lascia danzare. Ed è proprio in quell’urgenza di restituire visibilità alle realtà che già esistono dentro ognuno di noi, ma che non hanno ancora trovato un loro linguaggio, che si definisce la chiave di lettura delle creazioni di DNA.


La nostra Mission
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“Mi pareva che se si voleva riconquistare qualche cosa bisognasse cominciare a riconquistare i gesti microscopici, le azioni elementari, il senso della propria posizione”
Ettore Sottsass
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L’immagine che innesca l’urgenza artistica è l’uomo, l’umano, un sistema complesso di cellule ed energia, che si muove tra l’infinitamente piccolo (le particelle) e l’infinitamente grande (il cosmo) in un racconto stratificato della vita, tra relazioni e società ed iperbolico istinto alla continuazione della vita. Una conversazione tra interiorità e paesaggio. Tra fragile e potente, micro e macro, necessità e inerzia.
Osserviamo l’uomo, un’architettura primordiale che resiste e si plasma al tempo stesso, inanellando relazioni intime con i corpi attigui, con la materia rasente, in una ricostruzione di legami molecolari, di forze astrali.
Abbiamo scelto l’arte come pura accettazione della precaria natura delle cose e della loro effimera bellezza.
Il corpo, al centro di questa visione, indaga il mistero e l'autenticità della vita, incarna naturalmente le dinamiche del cosmo e dei sistemi antropici.
La danza diventa il movimento trasformativo per eccellenza in grado di mettere in discussione lo stato delle cose, scardinare paradigmi, e riparare relazioni e ambienti danneggiati.
La nostra Visione incarna la natura e le sue strategie sistemiche, evolutive, funzionali come il punto di partenza, sviluppo, espressione e restituzione dell’intero atto creativo. La nostra Missione è Ricollocare la ricerca artistica e l’atto performativo come strumento terapeutico, luogo di incontro e relazione per agire artigianalmente, con e nella società civile, un atto rivoluzionario attraverso la bellezza che già esiste.